Plataria, verde e bellissima, promette ai suoi visitatori
innumerevoli momenti di godimento. Acque di colore smeraldo , tramonti unici,
spiagge dorate, baie magiche, versanti di colore verde argento pieni di olivi.
Questa e Plataria, il villaggio cosmopolita che vi invita a scoprire le sue
bellezze. Plataria e’ una destinazione turistica per tutti: giovani, coppie,
famiglie, naturalisti. Sono molti quelli che visitano Plataria per anni e anni.
Il posto ha una attrazione prepotente su di
loro alla quale non possono resistere.
Scegliete Plataria per le vostre vacanze e di sicuro
rimarrete affascinati dalle sue bellezze.
IL PAESE
Plataria si localizza sul fondo della insenatura omonima ,
la quale si trova tra i porti di Igumenizza e Syvota, e che si distingue dalla
insenatura di Igumenizza, dalla penisola di “Listrivia”. Al confine di sudovest
si stende l’isolotto “Kseronisi” oppure “Ieronisi” il qualle termina al capo “Guruni”.
L’apertura massima del golfo supera le due miglia nautiche mentre la distanza
dal torrente e circa 3,5 miglia nautiche. Di fronte, si trova “Leykimi” di
Corfu e poco piu a sud le isole di Paxi e Antipaxi. Al interno del golfo le
profondita sono grandi, mentre la maggior parte delle coste sono rocciose. Verso l’entroterra ‘e ai piedi
delle montagne si distende il campo di Plataria, zona circa cinquemila ettari. La
superficie territoriale di Plataria è di circa 13 chlm quadrati.
Secondo la bibliografia esistente, al posto di Plataria
esisteva l’antica “Kalamini” o “Kalamonia” di Stefano Bizantio e secondo
Ptolemeo “Almini”. La costruzione di questo posto inizio nel 1300 d. C. con la
discesa dei nomadi dalle alture e i posti vicini, che proteggevano dai pirati.
Nel 1730 era ormai una comunita Cristiana strutturata, la quale ha resistito alla
violenta islamizzazione che era stata imposta a 13 vilaggi della provincia di
Tesprotia, dal Veiz, di origine egiziana, che era stato installato dal’Impero
Ottomano.
A proposito del nome “Plataria”, secondo testimonanzie
piu vecchie e di ricercatori storici locali, ci sono due versioni: la prima
dice che Plataria si e chiamata cosi per via della larghezza dell suo campo. La
seconda probabile versione, dice che Plataria dovrebbe il suo nome
all’esistenza di un grande platano.
La popolazione nel 1928 consisteva in 128 abitanti, nel
1950 in 318 e nel 1971 in 450, mentre nell’inventario del 2001 consisteva in
955 abitanti. Oggi supera i 1000 abitanti permanenti mentre di estate il numero
aumenta di molto.
Plataria, in fatto di gestione, e’ stata la sede della provincia
“Thiamida” di una volta, della regione di Tesprotia, nella qualle appartenevano
anche i villaggi “Vrisi” e “Skepeto”. A lungo andare e stata la sede del comune
di Sivota mentre nei giorni d’oggi appartiene al commune di Igumenitsa.
Durante gli anni 60 si e’ notato un grande movimento di emigrazione
da Plataria verso Germania, Belgio e America, un fatto che a parte le molte
conseguenze negative che ha creato, ha portato anche benefici economici e
culturali nella zona.
Dopo il grande terremoto del 1980 che ha creato molti
disastri materiali, la maggior parte degli abitanti di Plataria si e’
trasferita dalle alture montuose del villaggio verso la spiaggia, creando in
questo modo un insediamento e un tracciato stradale moderno e costruzioni
eleganti.
Oggi Plataria e’ un vilaggio molto pittoresco, con una
marina invitante per imbarcazioni da diporto, spazi verdi e pubblici, spiagge
organizate e aree attrezzate.
Lo sviluppo rapido del turismo e le necessita di hosting
per I visitatori hanno portato alla creazione di molti noleggi moderni,
alberghi, ristoranti e caffetterie che offrono momenti di rillassamento e
serenita’ per chi sta alla ricerca di vacanze serene.
Grazie alla pulizia e organizzazione delle sue spiagge, e
alle infrastrutture moderne, Plataria ottiene la preferenza nella scelta dei
turisti greci ed europei.
Nella zona piu ampia, esistono molti bei posti e
attrazioni che valgono di essere visitati. Plataria puo diventare il motivo
anche per un percorso nei monumenti storici e naturali dell’Epiro.
Traduzione Sara Anastassiou.